Vinitaly, una giornata al salone del vino

Una delle manifestazioni più importanti del nord-est che ogni anno raggruppa le migliori aziende produttrici di vino quest’anno ci presenta delle novità non solo nei prodotti ma anche nelle aziende

La 53esima edizione del Vinitaly, uno degli avvenimenti italiani più attesi da enoappassionati, addetti del settore ed aziende vinicole è giunto al terminato da qualche settimana.

Più di 4550 espositori di vino tra tradizionali, biologici e biodinamici.

Un parterre per lo più italiano ma con una buona rappresentanza di prodotti proveniente da 35 paesi esteri per un totale di circa 18243 vini in degustazione.

Numeri da capogiro se pensati in un’unica manifestazione.

Vinitaly, con i suoi diversi stand, eventi a tema, master class e Bayer lounge si è resa la manifestazione del tutto paragonabile alla settimana della moda di Milano, dove i diversi punti nevralgici hanno tenuto acceso l’interesse sul prodotto principe della manifestazione.

Evento questo che, ogni anno, permette alle aziende di presentare le nuove annate e, in molti casi, anche le novità.

Vinitaly non è solo vino ma anche tutto quello che ruota attorno come, ad esempio, le aziende produttrici di macchinari per migliorare la produzione di vino, riviste di settore, giornalisti ed ancora oli provenienti da tutta Italia, aceti balsamici tradizionali e “bevande spiritose” come la grappa perché, come si dice del maiale, anche dell’uva non si butta via nulla.

Durante questa edizione non sono mancati personaggi illustri del mondo dello spettacolo e della politica italiana che giravano i vari stand regionali per assaggiare, ed apprezzare, il “nettare di bacco”.

Le giornate al Vinitaly sono sempre frenetiche ed intense; spostarsi da uno stand all’altro, passare da un capannone all’altro e spesso incrociare gli appuntamenti per riuscire a rispettare la tabella di marcia e, per quanto programmato al dettaglio, alla fine si rischia di non riuscire a fare tutto pur partecipando a più giornate.

Noi di LMFPress.it siamo riusciti ad andare a trovare alcuni dei produttori con cantine tra Emilia Romagna, Veneto, Friuli e Sicilia.

Le aziende visitate sono state:

 

  1. DAL FIUME
  2. BORGOLUCE
  3. VILLA ANGARANO
  4. RUSSOLO
  5. DE PONTI
  6. COTTANERA
  7. RECCHIA

 

  1. L’Azienda DalFiume NobilVini al confine tra Emilia e Romagna nella zona di Castel San Pietro Terme.

Azienda che riesce a portare oltre alla tradizione del Pignoletto anche la passione per il Sangiovese di Romagna.

Impresa a gestione familiare ben strutturata e, come piace definirsi a loro, “con un occhio al passato, i piedi ben piantati nel presente e lo sguardo rivolto al futuro”.

 Villa Poggiolo è la linea di selezione dell’azienda proposta a privati ed a ristoranti.

Tra i vari prodotti selezione, che abbiamo potuto degustare, quelli che hanno spiccato maggiormente per atipicità e struttura, sono stati il Pignoletto Scrigno Villa Poggiolo spumante extra-dry dove giocando sapientemente sulle fasi di fermentazione hanno potuto accrescere il bouquet aromatico del vino.

Infatti si presenta con un perlage fine ed elegante, con un naso piacevole. In bocca aromi di frutta gialla quasi esotica e con una discreta spalla acida che da freschezza al prodotto.

In seconda battuta, per questa edizione di Vinitaly, una novità il LXX (settanta), Sangiovese Superiore Riserva fatto con una selezione delle migliori uve per ricordare e celebrare il momento in cui, alla fine degli anni ’40, la famiglia Dalfiume decise d’intraprendere la strada della produzione del vino.

Questo è un prodotto sicuramente da lunga conservazione ma già con della personalità.

Alla vista si presenta con una tonalità forte sinonimo di buona struttura di base.

Al naso presenta sentori balsamici, eterei, speziati e di frutta piena come la mora.

Al palato entra prepotente e riempie bene la bocca, “paga” ancora di giovinezza data dall’imbottigliamento ma, già adesso, dimostra personalità.

 

  1. Borgoluce situata a Susegana poco distante dalle Dolomiti l’azienda punta all’equilibrio tra “l’avere ed il dare” della terra.

Forte dell’immenso potenziale intrinseco, quest’azienda è cresciuta sviluppando l’idea di “biodiversità” all’interno della quale racchiude ed accresce il concetto di incremento del prodotto a km zero e in assenza di componenti chimici.

La famiglia Collalto, proprietaria della tenuta, ha promosso all’interno di Vinitaly il Prosecco superiore nella sua versione DOCG nato dalle pregiate uve che, all’interno di Borgoluce, vedono la loro crescita senza sostanze artificiali che alterino le loro naturali qualità.

Lasciandosi guidare, durante la produzione, dal territorio di appartenenza, Borgoluce presente per la prima volta al Vinitaly, ha proposto una vasta gamma di prodotti dedicati al wine, dai millesimati ai brut agli extra dry. In questi vini possiamo sentire tutto il rispetto della filosofia aziendale rivolta verso un ecosistema fatto di equilibri.

Borgoluce Rive di Collalto Extra Dry DOCG, si presenta con un fine petillant. Al naso un bouquet tipico del prosecco con note di pera Williams, mela verde e fiori bianchi.

Al palato molto avvolgente e delicato, il perlage è fine e non invadente, molto armonico.

Lascia sul finale una bocca pulita e tendenzialmente dolce.

Ottimo da accompagnare ad un formaggio di latte di bufala di media stagionatura affumicato.

Il Gaiante col fondo rigorosamente da capovolgere prima dell’apertura, per miscelare in maniera uniforme la massa depositata sul fondo con il liquido, in modo da poterlo apprezzare in tutte le sue sfumature.

Il Gaiante, anche se la bollicina può risultare quasi evanescente, al naso si presenta delicato con profumi fruttati e di crosta di pane e per gli amanti del genere queste caratteristiche rispecchiano la tradizione tipica di “un tempo passato”.

 

  1. Azienda Villa Angarano situata in Veneto nella zona di Bassano del Grappa è gestita da 5 sorelle.

L’azienda, che vede la sua sede in una Villa Palladiana del ‘500 patrimonio dell’UNESCO, sviluppa la produzione, non solo vinicola, attorno alla sua proprietà

Il loro enologo Marco Bernabei segue sapientemente tutte le linee produttive di questi vini, per lo più quelle internazionali, come il Cabernet Franc, Chardonnay ed il Merlot ma, per tenere ben saldo il legame con il territorio, viene prodotta la Vespaiola con buoni risultati.

Un filo comune che gli unisce questi prodotti è un’acidità gusto olfattiva che permette nel tempo una buona longevità.

Ne abbiamo avuto una prova degustando prodotti con annate differenti ed è stato interessante cogliere la loro evoluzione nel tempo.

Delle tre annate scelte di Vespaiola, 2011, 2015 e 2018 il comune denominatore è stata la “longevità”.

Il frutto agrumato con il tempo evolve e passa da frutto giovane e vigoroso, annata 2018, a frutto secco con note mielose, anno 2011, rendendolo complesso ed elegante.

Una leggera nota maderizzata accompagna una bevuta fresca ed appagante, annata 2011.

Una nota che colpisce senza risultare stucchevole, come altri vini da meditazione o da fine pasto, appartiene al Torcolato di Breganze 2015, che denota una buona freschezza e piacevolezza al palato.

Questo vino può essere utilizzato come ingrediente finale, utilizzandone qualche goccia come guarnizione, nel risotto allo zafferano.

 

  1. La Cantina Russolo situata in Friuli Venezia Giulia, nel comune di San Quirino in provincia di Pordenone, su un altopiano ghiaioso a ridosso delle Dolomiti ha proposto dei prodotti di grande pulizia di profumi che, risentendo dei cambi climatici tra giorno e notte, rendendo questi vini freschi fini e varietali.

tra questi spiccano due varietà molto autoctone come Pinot Grigio Ronco Colaj  e la Ribolla Gialla.

il Pinot Grigio si presenta di colore giallo paglierino brillante, al naso aromi di frutta fresca come la pesca bianca e leggeri sentori di miele.

In bocca entra deciso e con una buona struttura elegante e persistente, si presta ad abbinamenti con formaggi locali.

La Ribolla Gialla, dal colore giallo paglierino all’olfatto è presente un sentore vanigliato tipico di un affinamento in legno, non troppo invasivo. Spazio anche a sentori floreali.

Al palato propone una buona acidità. Inoltre l’affinamento in legno riesce a smussare i sentori di mandorla amara, segno distintivo della tipologia.

Buon abbinamento con carni bianche.

 

  1. Distilleria Da Ponte, non potevamo farci mancare nel nostro giro una distilleria, una delle più storiche del Veneto immersa nella natura dei Colli di Conegliano:

Per più di un secolo la famiglia Fabris diretta discendente della Da Ponte segue un disciplinare di produzione tramandato nel tempo da Matteo Da Ponte.

Un metodo di distillazione che permette di tracciare la mappa cromatica del distillato ottenendo un controllo costante delle caratteristiche.

Negli anni questo sistema è stato perfezionato grazie, anche, all’intervento dell’Università di Udine e di Trento.

Specializzati nelle grappe monovitigno come il Merlot, Cabernet, Chardonnay, Moscato fiori d’arancio non poteva mancare, indubbiamente, l’uva del Prosecco.

Le loro Grappe sono piacevoli e morbide, in alcuni casi fanno lunghi affinamento in barrique di legno per accentuarne la piacevolezza.

Quest’anno, per festeggiare mezzo secolo della Vecchia Grappa di Prosecco, la distilleria ha proposto la riserva invecchiata 20 anni in botti di rovere di Limousine.

Distillato inimitabile, gradevole e ben riuscito, che gli amanti del genere non potranno farsi mancare.

 

  1. Cottanera, situata in Sicilia a Castiglione in provincia di Catania, ha i vigneti lungo il pendio settentrionale dell’Etna a 700 metri sopra il livello del mare, su un terreno vulcanico.

Azienda a gestione familiare a partire dagli anni ‘90 quando Guglielmo Cembra, proprietà assieme al fratello Enzo, decise di convertire un noccioleto in vigna.

Ad oggi possiedono 110 ettari di cui 65 vitati, nei quali troviamo piantati vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Carricante e Syrah.

I due vini che si vuole segnalare sono l’Etna Rosso Riserva Contrada Zottorinoto annata 2014 ed il Sole di Sesta annata 2016.

L’Etna Rosso Riserva Contrada Zottorinoto all’esame visivo si manifesta di un colore granato brillante, luminoso, al naso il bouquet di profumi che si sviluppa richiama note floreali di erbe mediterranee con note ferrose che si intersecano alle nuances fruttate di more, ribes e mirtilli il tutto impreziosito con note di vaniglia e speziature date dal legno.

Al palato è profondo, voluminoso, avvolgente, dove i tannini sono ben cesellati. Un sorso vivo e fresco che termina con un finale persistente.

Il Sole di Sesta, dal colore rosso rubino, al naso presenta sentori di frutta rossa, speziature di cioccolato e pepe nero e note erbacee.

Al palato è pieno ed equilibrato, caldo, con una buona trama tannica e un finale persistente. L’acidità, essendo su terreni vulcanici, è ben presente.

L’abbinamento consigliato per questi vini guarda lo spezzatino, i brasati o le carni selvatiche.

 

  1. Recchia Vini. Situata nel veronese, per la precisione nella zona della Valpolicella, è l’azienda con la quale abbiamo chiuso la giornata.

L’azienda nasce nel 1906 quando il nonno iniziò a produrre vino in un piccolo appezzamento di proprietà a Jago.

Nel tempo l’evoluzione della gestione aziendale ha visto il passaggio delle generazioni familiari e l’accrescimento della tenuta grazie all’acquisizione di altri terreni nei comuni di Negrar, Fumane e Sant’Ambrogio.

Questi terreni sviluppano le uve classiche del territorio quali Corvina, Corvinona, Rondinella e Molinara declinate, poi, DOC e DOCG della Valpolicella.

Tutti prodotti di grande spessore e qualità.

Hanno colpito per la loro particolarità i due Ripassi uno rifermentato con le vinacce dell’Amarone, il Valpolicella Ripasso Doc. Classico Superiore Masùa di Jago, il secondo con le vinacce del Recioto “Le Muraie” Ripasso – Valpolicella Doc. Classico Superiore.

Masùa di Jago di colore  rosso rubino con riflessi granati al naso intenso, fruttato di confettura, speziato e balsamico.

Al palato pieno, armonico ed equilibrato.

Le Muraie anch’esso rosso rubino, al naso più vegetale e dolce, intenso con sentori di caffè, mora e cioccolato, al palato avvolgente, rotondo e vellutato.

Prodotti che si possono abbinare a piatti di carne grigliate o formaggi stravecchi.

by Corrado De Marchi sommelier

 

 

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