COVID-19, i cambiamenti dell’Italia food & wine

In questo momento economico non incoraggiante e di segregazione, questo aumento di vendite dimostra che gli italiani, in tempo di quarantena forzata, tra le mura domestiche vogliono regalarsi piccoli momenti di piacere

“Quest’anno sabbatico”, com’è stato definito da qualcuno, porterà forti ripercussioni anche sull’export, soprattutto verso quei mercati forti come la Cina e l’America.

Un altro mercato che ha riscontrato forti difficoltà è quello dell’Enoturismo, perché  tutti i Wine lovers che solitamente sfruttavano le belle giornate di sole e il clima mite della primavera per andare a visitare  nuove aziende, scoprire nuovi vini e nuove annate di produttori già conosciuti,  quest’anno hanno dovuto rinunciare a causa dello stop voluto per arginare il coronavirus,

Lo blocco di questo periodo ha portato alla chiusura di tutti i corsi di formazione di avvicinamento al vino generalmente organizzati dalle associazioni di settore come: AIS, ONAV, AIES, FISAR, SLOW FOOD in quanto luoghi di aggregazione e di possibile pericolo.

Seppur ferme logisticamente queste associazioni hanno, a modo loro, voluto tener vivo il movimento continuando a promuovere il vino con iniziative di formazione via web che vanno dalle mini-lezioni di degustazione agli approfondimenti sui territori del vino e sulle aziende che vi operano.

In questo momento di disorientamento e, delle volte, di fake news c’è stato chi ha voluto, diciamo, “goliardicamente” e in buona fede tenere alte le vendite delle bottiglie come ad esempio ASSOENOLOGI, l’associazione di categoria degli Enologi, che ha divulgato la notizia che l’alcol, quindi il vino, era un ottimo rimedio di prevenzione, protezione e disinfezione verso questo virus.

Suscitando più di qualche critica da esperti medici e ricercatori.

Credo che nessuno abbia mai pensato che potesse essere questo il giusto rimedio al COVID-19, ma credo che tanti, da buoni italiani a cui piace il buon bere ed il buon cibo, l’abbiano presa come scusa per giustificare a mogli o a fidanzate l’acquisto in più di qualche buona bottiglia di vino in questo periodo, forse per gratificare il proprio palato, concedendosi in questa quarantena qualche attimo di “svago sensoriale”.

Nella difficoltà il nostro istinto ci aiuta a destreggiarci e ad emergere dalle difficoltà, facendoci trovare sempre un modo per uscirne dote, questa, che tutto il mondo ci riconosce e invidia, chi lavora all’estero lo sa bene.

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