Vini Bellaveder, il rispetto del territorio e della montagna

Michele all’Adige è una zona storicamente vocata alla coltivazione della vite, dove tanti nuovi e promettenti produttori negli ultimi anni si sono affiancati a nomi classici nel produzione del Trentodoc.

L’azienda è costituita da 8ha (ettari) di Vigna a San Michele all’Adige e da 4ha (ettari) di Vigna nella Valle dei Laghi sulla costa del lago di Cavedine vicino al Garda nelle Dolomiti del Brenta.

Quest’ultime sono posizionate a 600 m.s.l.m., dove gli sbalzi termici e le correnti del Garda e abbinate ad un terreno calcare, regalano vini più diritti e longevi.

Mentre nei terreni di San Michele, dove la Marna e predominante, si hanno vini più strutturati.

Le due zone oltre al clima ed al terroir, si diversificano anche per le differenti età tra i due impianti, infatti a San Michele all’Adige si trovano le vigne più vecchie dell’azienda, mentre nella parcella a ridosso del lago di Garda si trovano le vigne di 5 anni più giovani.

I vitigni coltivati dall’azienda sono principalmente Chardonnay (che adoperano maggiormente per le basi degli spumanti), Müller Thurgau, Gewürztraminer, Sauvignon, Pinot Nero, Lagrein e Teroldego.

Gli appezzamenti attorno al Maso sono esposti a Sud-Ovest, sono suddivisi in due parcelle ben distinte ma che riescono a dare a distanza di pochi metri risultati completamente differenti a livello di aromi, di evoluzione e di sapore.

Nella zona più a Valle dell’azienda troviamo un substrato calcareo misto a roccia dolomitica, mentre nella parte a Monte si ha una presenza di un suolo composto da marna ed in predominanza da argilla, che se la si guarda bene da un colore rossastro al terreno.

Arrivati al momento topico della visita mentre eravamo in sala di degustazione, il Sig. Lucchetta mi raccontava del rispetto che hanno verso la vigna, della pianta e di tutto quello che fa parte dell’ecosistema; puntando il più possibile alla salvaguardia della natura.

La sua filosofia di lavoro, è rivolta verso un approccio biologico anche se non espressamente dichiarato nelle etichette.

Come si può capire, non gli interessano le certificazioni perché per lui devono parlare i suoi vini che devono regalare emozioni a chi li assaggia.

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