Trump ancora “il nuovo” Presidente degli USA
Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America è ancora una volta Trump, Donald Trump, l’uomo che predica la rinascita economica dell’America a discapito del pianeta e promette di fermare le guerre.
Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America è ancora una volta Trump, Donald Trump, l’uomo che predica la rinascita economica dell’America a discapito del pianeta e promette di fermare le guerre.
Negli ultimi 8 anni la sua fama ha continuato a viaggiare più della sua persona fisica perché il Tycoon, questo il suo soprannome, è rimasto famoso per aver aizzato i suoi sostenitori nella famosa rivolta di Capitol Hill, in sintesi l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

Pensavamo durante questi anni di governo americano a guida Joe Biden che l’America, magari non estremamente felice per le politiche attuate dall’ex vice di Barack Obama, considerasse i fatti scandalosi che hanno tenuto il nome e la faccia di Trump sui tabloid del mondo come giusto monito al momento dell’espressione di voto ma, evidentemente, la lunga serie di gaffe, e fosse quello l’unico problema, le indagini, le accuse ed i processi, ben 34 capi d’accusa su più fronti che il 31 maggio dell’anno in corso si sono trasformate in condanne, sono diventate irrilevanti e la dimostrazione è arrivata con la pronuncia della chiusura ufficiale dei conteggi delle schede elettorali che hanno assegnato lo “scettro del potere” nuovamente a Donald Trump.
Ovviamente, all’epoca delle sentenze, le sue dichiarazioni furono contro i giudici e contro i cittadini cattivi chiamati a giudicarlo. Da italiani, innanzi a queste sue dichiarazioni, ci siamo fatti delle grandi risate perché, come ben sappiamo noi del bel paese, in Italia non si è mai colpevoli neppure se trovati con le mani nella marmellata, ma torniamo agli ultimi fatti d’oltreoceano.

Secondo i conteggi gli elettori di età compresa tra i 45 e i 65 anni hanno dato il voto al repubblicano Trump quindi, una buona fetta adulta della popolazione ha creduto a tutte le sue promesse tipo “sarà l’età dell’oro dell’America”, questa, a mio vedere, è particolarmente paragonabile alla promessa elettorale fatta dal nostro amatissimo Cettolaqualunqu “più pilu per tutti”.
Ma non perdiamo il punto cruciale e cioè: a noi che viviamo da quest’altro lato dell’oceano quanto deve interessare questa “nuova rotta ripresa” dagli americani?
In realtà la risposta è multipla perché l’interesse e/o l’entusiasmo per il nuovo Presidente americano è soggettivo dato che tutto si basa sulla fede politica e sugli ideali condivisi.
Mentre prima Joe Biden rappresentava i democratici ed i loro valori, adesso, il Tycoon rappresenta i repubblicani e quindi la destra, ma rivedendo i fatti che accompagnarono e caratterizzarono la sua uscita dalla Casa Bianca da ex Presidente, la prima volta, non possiamo definirla neppure tanto moderata come destra.

Ha però promesso che con lui le guerre si chiuderanno e volendo essere egoisticamente individualisti per noi europei questo potrebbe significare un ritorno alla “normalità”, ove esistesse mai una chiara e uguale per tutti definizione di normalità, ma al contempo in una vecchia sua dichiarazione sosteneva che per la ripresa economica del suo paese sarebbe stato, forse, meglio aumentare i dazi per i paesi della comunità europea ciò significa un ritorno alle guerre commerciali come se il suo essere misogino, razzista e contro il cambiamento climatico non bastasse.
A questo punto però c’è da chiedersi ma il problema maggiore è lui o quelli che in lui hanno nuovamente riposto fiducia?
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