“GLI INVISIBILI – IL DANNO a Milano”
A volte capita che serva “un buon motivo” per riflettere seriamente sullo stile di vita che conduciamo, sulle mille possibilità che lasciamo andare, il più delle volte solo perché richiedono troppo impegno. A volte serve “un buon motivo” per ammettere, in primis a noi stessi, che tanto male non è vivere in Paese, comunque sia, democratico
In occasione della celebrazione del 20 novembre e del trentennale della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a cura di Antonella Mantovani, Erlindo Vittorio, Fortunato D’Amico e con la direzione scientifica di Nadia Muscialini ed il Patrocinio del Comune di Milano, presso Studio Museo Francesco Messina, si dà il via al progetto “Non si può Non vedere” dedicato alla difficile condizione che molti bambini sono costretti a vivere.
Ad inaugurare l’evento della città meneghina due mostre “Gli Invisibili” dell’artista Francesca Romano, da mercoledì 20 al martedì 26 novembre, dalle ore 10:00 alle ore 18:00 con ingresso libero, e “Il Danno” dell’artista Luca Sacchetti, dal 25 novembre al 1 dicembre presso Chiostro e Sacrestia della Chiesa di Santa Maria del Carmine.
Questo progetto, “Non si può Non Vedere”, mira a far cadere tutte quelle forme di indifferenza o poca considerazione che spesso nascondono fatti di reale crudeltà verso coloro che non si possono difendere.
“Non si può Non vedere”, sempre consapevole del fatto che serva una forte attività di comunicazione, inaugura quello che si spera diventi “la sveglia delle coscienze” in modo da far crollare quel muro fatto di vergognosa indifferenza che si traduce nel “non dire e non denunciare”
Da oggi presso Studio Museo Francesco Messina si potranno visionare le quattordici sculture di Francesca Romano che danno voce ai tutti quei bambini vittime di violenza.
Come dice Francesca Romano – “Il progetto è nato nel 2010 con due sculture, nel 2013 si è arricchito di ulteriori undici, e oggi, nel 2019, completo con la quattordicesima scultura” Il Baratto”. Ogni scultura racconta una storia. I bambini delle mie sculture sono messaggeri: diventano voce di soprusi e violenze subite. Gridano il loro desiderio di essere ascoltati. Con Gli Invisibili tento di togliere il manto di ipocrisia che cela troppo spesso lo sfruttamento e le violenze subite dai bambini e le bambine, con lo sguardo dei miei occhi.” –
“Il Danno” vuole essere una mostra itinerante sia in ambito nazionale che internazionale, grazie Castello13 e Pensare Globalmente Agire Localmente e la direzione scientifica di Nadia Muscialini e con la collaborazione di Itinerari Paralleli si presenta come una mostra accompagnata da diversi eventi di sensibilizzazione ed accende l’attenzione dello spettatore, attraverso una serie di 24 dipinti, verso il danno creato dall’azione stessa.
L’artista Luca Sacchetti, attraverso le opere, punta a risvegliare quei sentimenti che identificano la pura umanità e che scavalcati da una quotidianità veloce, che mira alla realizzazione dei soli bisogni personali, rende gli uomini cannibali verso i propri simili, gli uni verso gli altri.
Nei 24 quadri i volti, a metà, di chi è costretto nel dolore e dietro movimenti statici e sguardi assenti nasconde la tragedia, Il Danno.
I quadri, pendenti dal soffitto, si presentano come un labirinto da percorrere e superare per arrivare al “Sesto Stato” che, come afferma Luca Sacchetti “rappresenta una nuova classe di individui, che nell’affrontare il danno subito e nel tentativo di superarlo, ha sviluppato un sesto senso che ha aiutato la vittima a sopravvivere.”
La mostra si inserisce in un progetto più articolato dedicato alla prevenzione ed al contrasto della violenza e discriminazione di donne e bambini promosso dalle associazioni “Libere sinergie” e “#ioscelgome”.
Nella bella Milano non sono solo le istituzioni ad appoggiare quest’importante evento, molte le aziende che danno il loro sostegno, vedi lo studio associato F&C oppure Cremisi per citarne alcune, affinchè la divulgazione di questo messaggio si possa trasformare in un nuovo modo di vedere il mondo dove l’indifferenza e la poca considerazione possano trasformarsi nella più alta considerazione della vita umana
edit Giovanna Repossi Spelta art events manager