Al Festival del Cinema di Venezia “Un’altra idea di stare”

In occasione della 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presso l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia si è svolta la première della presentazione ufficiale del documentario “Un’altra idea di stare”.
Nato da un’idea dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, scritto e diretto da Fabio Fasulo, regista e videomaker di fama nazionale, il documentario è stato prodotto da Frame at work, un collettivo di professionisti con oltre vent’anni di esperienza nel settore cinematografico e nelle produzioni audiovisive e dall’agenzia di comunicazione reggiana Kaiti Expansion.
Borghi Autentici d’Italia è un’Associazione che riunisce piccoli e medi comuni, enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale, attorno all’obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. L’obiettivo: riscoprire i borghi italiani quali luoghi da vivere, sostenere e preservare. Negli anni questo progetto si è trasformato in un’iniziativa sempre più articolata e competitiva, fino ad assumere la forma odierna di una rete di borghi italiani i cui protagonisti sono le comunità, gli amministratori e gli operatori economici, sociali e culturali dei luoghi. Si è andato così delineando uno strumento di aggregazione e sviluppo, ora a disposizione di tutte quelle realtà che non si lamentano del declino e dei problemi, e che sono consapevoli di avere risorse ed opportunità per individuare nuove strade per uno sviluppo futuro: in sintesi di tutte quelle realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare

A questo proposito, un valido esempio è rappresentato dalla rete delle Comunità Ospitali di Calabria, frutto di un lungo percorso di lavoro durato per tutto il 2023, percorso che ha compreso laboratori, momenti di approfondimento e di contestualizzazione del senso della comunità ospitale, sopralluoghi da parte di esperti del comparto, realizzazione di smart guides, percorsi formativi e informativi concepiti con l’obiettivo di sperimentare un modello di economia ancorata alle esigenze di crescita dei territori come, ad esempio, la “cooperativa di comunità”.
Il risultato è una rete di comunità ospitali accomunate tra loro non solo da un insieme di valori condivisi ma anche dai medesimi strumenti di sviluppo. Un modello nuovo, ma dalle radici affondate nella tradizione e dal cuore antico, di concepire una comunità come luogo dove vivere – per un tempo che può essere breve oppure lunghissimo – un’esperienza autentica. E dove, al tempo stesso, sentirsi parte di un modo di vivere il territorio, di fruire di spazi comuni, che ancora oggi ribadisce le proprie ragioni di essere.

Accogliere, attrarre, ma anche trattenere: è con la rete delle Comunità Ospitali di Calabria che i borghi diventano luoghi da vivere nel quotidiano. Non più semplici panorami da cartolina, ma comunità capaci di trattenere i cittadini residenti e di accogliere quelli temporanei, grazie ad azioni e iniziative che mettono al centro le persone, generando valore e stimolando la crescita economica e sociale del territorio.
Borghi Autentici sostiene e rappresenta una parte significativa di quell’Italia nascosta, che ogni giorno trova le sue motivazioni per avviare iniziative ed azioni progettuali di sviluppo strategico. È un’Italia che punta sulla riscoperta e riqualificazione della propria identità; un’identità che si manifesta nelle pieghe originali della sua storia, nelle tradizioni dei luoghi, nella loro conformazione morfologica espressa nel paesaggio, nella cultura produttiva artigianale; ossia, in una frase, nel proprio modo di vivere. Borghi Autentici d’Italia, quindi, promuove un percorso articolato di sviluppo in sede locale, un approccio che considera i patrimoni esistenti quali punti di partenza per costruire strategie concrete e attuabili di miglioramento del contesto sociale, ambientale e produttivo locale, partendo dalle risorse e dalle opportunità presenti, allo scopo di elevare le condizioni di vita della popolazione e rendere attraente “lo stare”, il vivere e il lavorare in quel luogo.

© La Biennale di Venezia – foto ASAC – Alessio Miraglia