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Il codice a barre GS1 compie 45 anni

codice a barre GS1

Questo termine, più o meno famoso tra la gente comune, è parte importante del lavoro di molte persone e di molte aziende nella definizione di un servizio o di un prodotto di qualità.

Probabilmente non vi facciamo più caso ma quotidianamente lo usiamo con la stessa facilità con la quale utilizziamo uno smartphone di ultima generazione.

Ma facciamo un esempio che spieghi meglio.

Tutti i giorni nella grande distribuzione, e non solo, si vedono “all’opera” milioni di persone che senza difficoltà passano il codice a barre dei prodotti scelti sotto lettori laser.

In alcuni ipermercati, inoltre, per merito di uno speciale codice a barre che si chiama GS1 DataBar, i prodotti freschi scaduti vengono riconosciuti, quando passano alla cassa, e non vengono venduti.

Ma quando è iniziata la semplificazione delle nostre azioni quotidiane?

Forse non tutti sanno che correva l’anno 1974 quando, per la prima volta, il codice a barre GS1 veniva passato in cassa nel supermercato Marsh a Troy – Ohio – per permettere il pagamento di un pacchetto di gomme da masticare al gusto frutta.

Da quel momento la sua diffusione non si è fermata facendolo diventare un “prodotto” globale.

C’è da chiedersi, ma in quegli anni cosa ha dato il via a questa geniale e utile creazione?

Come diceva Bigweld, nel famoso film d’animazione Robots, “Se vedi un bisogno … soddisfalo”, questo è quello che ha fatto GS1, l’associazione no-profit che si occupa dello sviluppo e della diffusione degli standard mondiali GS1 come il barcode, che per agevolare la catena di distribuzione immise nel mercato la “semplicità” mediante un codice a barre che al suo interno racchiudeva diverse informazioni in un codice “universale” dal nome GTIN, global trade item number, che identifica il prodotto mediante un numero a sua volta formato da diversi componenti quali il prefisso aziendale GS1 che identifica l’azienda a livello internazionale, il codice del prodotto e la cifra finale di controllo.

 

Oggi trentacinque mila imprese di beni di consumo sono riunite in GS1 Italy e utilizzano il barcode GS1 per vendere i loro prodotti.

GS1 Italy è l’unico ente autorizzato in Italia a rilasciare i codici a barre GS1 che sono riconosciuti, garantiti e accettati a livello mondiale sia dalla grande distribuzione che dalle aziende che poggiano su piattaforma digitale come ad esempio Amazon ed eBay, solo per citarne alcune.

Durante i suoi primi 45 anni dalla nascita, questo segno grafico ha rivoluzionato il modo di gestire le transazioni commerciali fornendo, quindi, una lingua comune alle imprese e dimostrandosi una delle invenzioni più rivoluzionarie, tanto da essere definito dalla BBC come “una delle 50 cose che hanno reso globale l’economia”.

Il codice a barre con le sue duecento quaranta  scansioni al secondo e la sua bassa possibilità di errore, parliamo di una su un milione, ha permesso alle aziende del largo consumo di fornire un servizio migliore anche verso il consumatore finale.

Per maggiori informazioni: http://bit.ly/32UwEYb

 

 

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