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Ue, la multa al colosso delle ricerche nel web

Il colosso delle ricerche Google è stato multato dall’Unione Europea: scopriamo nel dettaglio che cosa è accaduto.

Ci siamo quasi, dal 29 ottobre Google dovrà adattarsi al volere della Comunità Europea in fatto di concorrenza sulla telefonia. Nello specifico ecco cosa viene rimproverato alla più grande azienda di servizi.

A luglio l’azienda californiana è stata multata a seguito di una mancanza che andava a sfavore dei consumatori finali.

Da Mountain View, località della California dove si trova il quartier generale dell’azienda del web, arrivano le risposte in merito ai fatti d’interesse cioè il metodo usato dall’azienda americana per promuovere i propri prodotti.

Google, l’azienda che offre servizi nel web, dava alle case produttrici di telefonia che volevano il sistema Android la possibilità di averlo gratuitamente. La condizione, però, era quella di inserire le sue undici applicazioni limitando così i consumatori finali nella scelta delle applicazioni

Di recente la Comunità Europea si è pronunciata in merito a questo metodo, sicuramente valido nella promozione ma dalla possibilità di scelta ridotta, multando la società americana e imponendo un modo di operare diverso.

Dalla fine del mese di ottobre i produttori di telefonia avranno, come sempre, la possibilità di scegliere di installare applicazioni concorrenti a Chrome e Google search che resteranno, come sempre, gratuiti.

Questo per l’utente finale aprirà un bouquet di possibilità dando loro la libertà di scegliere tra prodotti differenti.

Politicamente dagli Stati Uniti sono arrivate le critiche del presidente Trump, ma di rimando

l’azienda californiana, attraverso il suo Senior Vice Presidente e senza polemizzare, ha confermato che già sta lavorando per adattarsi alle richieste da applicare ai paesi della comunità europea, Italia compresa.

Si palesa infatti tutta la buona volontà della società di Mountain View di cambiare modus operandi nella divulgazione dei loro prodotti. A tal proposito, però, cambiano le regole verso i produttori di cellulari aggiungendo una piccola quota da pagare per avere e applicazioni di Google come ad esempio youtube oppure maps.

A questo punto, però, la domanda nasce spontanea, se Google cambierà il listino verso i produttori di cellulari cosa succederà al listino destinato all’utente finale? Si presuppone un aumento dei prezzi per i cellulari?

I mesi a venire ci daranno risposta

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