Le colline di Conegliano Valdobbiadene diventano Patrimonio Unesco

Le colline di Conegliano Valdobbiadene diventano Patrimonio dell’Enesco, grazie a questa promozione il territorio verrà ulteriormente valorizzato grazie ad una serie di iniziative

È una calda mattina estiva e il sole di diverte a comparire e sparire dietro le nuvole sui dolci declivi del Prosecco Docg.

Una terra di tradizioni che grazie alla secolare passione agricola, sa regalare a tutto il mondo un vino fresco, giovane, adatto a tutte le occasioni.

Finalmente la tanto attesa notizia arriva da Baku, capitale dell’Azerbaigian: le colline di Conegliano Valdobbiadene sono ufficialmente riconosciute dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”.

Il termine “umanità” già ci evoca i valori che questa terra sa regalare: un paesaggio modificato dall’uomo ma in armonia con la natura.

Tutto il mondo inizia a fremere e l’entusiasmo esplode come una bottiglia di Prosecco la notte di Capodanno.

Tutti vengono contagiati da questa gioia e si accendono i riflettori sull’entroterra veneziano, nel cosiddetto Giardino di Venezia.

Persino dall’estero, nuovi investitori iniziano a pensare a come sfruttare questa immensa opportunità e gli stakeholders trevigiani (con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Treviso e Belluno ed il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg in testa) all’indomani dalla decisione, stanno lavorando per la costituzione di un organismo associativo di gestione (una Fondazione?), che operi per la conservazione del sito, la tutela e riqualificazione urbanistica e paesaggistica e per la valorizzazione socio-economica del territorio di riferimento, attraverso la promozione del patrimonio storico-artistico, architettonico, paesaggistico e culturale immateriale, in sintesi, un soggetto in grado di controllare la situazione, proteggere il territorio ed allo stesso tempo permettere uno sviluppo turistico adeguato.

Chi avrà il compito di prendere le decisioni? Sono stati previsti circa 100 giorni di tempo per scoprirlo, ma come afferma Alessandro Martini, Direttore della Fondazione Marca Treviso, “Non servono formule magiche: ci sono soggetti che da oltre vent’anni fanno dignitosamente il loro mestiere. Affidando gli incarichi a chi c’è già sul territorio ed ha precise competenze (di accoglienza, nell’organizzazione di eventi e manifestazioni, nella comunicazione, nella valorizzazione, nella promozione e commercializzazione turistica, nella tutela e valorizzazione agro alimentare e nella progettazione e salvaguardia architettonica), probabilmente permetterebbe di avere già una squadra.”

Nel mentre, la Regione Veneto (incaricata per il Coordinamento delle attività del Sito Unesco dalla Camera di Commercio di Treviso e Belluno, dai Comuni e dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG), provvederà ad adottare con propri provvedimenti il disciplinare tecnico con l’obiettivo di uniformare gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale nonché i regolamenti edilizi ai valori riconosciuti dall’Unesco.

Cosa può voler dire allora questo riconoscimento per il turismo?

“Un’occasione per la svolta. – continua Martini – Una sfida: il nuovo costituendo soggetto dovrà definire una linea sulla quale tutti dovremo posizionarci. Non potrà esserci un primo o un secondo. È una linea politica che potrà essere antipatica a qualcuno o impopolare per qualcun altro, ma se è quella decisa, quella è e quella dovremo seguire. L’importante è che tutti la rispettiamo.”

Il territorio dovrà fare una scelta per permettere di poter offrire quel particolare che il turista Unesco si aspetta.

La differenza però viene fatta dalla cittadinanza intera, perché un territorio in cui il turista si sente accolto dall’agente di polizia municipale piuttosto che dal farmacista o dal pubblico eserte o, più semplicemente, “dalla Signora Maria”, dà un chiaro messaggio di un’amministrazione e di un territorio che ha saputo dare delle linee guida ben precise, di un paese che sa offrire servizi e che garantisce l’ordine, la pulizia e, in sintesi, la miglior accoglienza.

Si tratta quindi di una data di svolta per il turismo, in una terra di mestieri e di sapori; ora basta solo pensare alla formazione, alla riqualificazione degli edifici esistenti ed alla specializzazione di ogni operatore, perché il turista Unesco vuole comprare un’esperienza in una terra dove vivono la cultura della cucina, i sapori di un tempo e le tradizioni del passato.

by Tiziana Benincà guida turistica

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