Edward Coffrini Dell’Orto ci racconta James Bond

Dietro all’apparente corazza dura che avvolge James Bond, si nasconde un uomo che ha dovuto superare un forte dolore. A raccontarlo è il più grande collezionista e conoscitore italiano Edward Coffrini Dell’Orto

Edward Coffrini dell’orto, imprenditore nel settore dell’hotellerie e Presidente dello “007 Admiral Club”

Circolo che raggruppa i veri amanti dell’agente segreto al servizio di sua Maestà meglio noto come 007.

Edward, che ad oggi vanta oltre 6 mila pezzi, è il maggiore collezionista e conoscitore della storia dell’agente segreto più famoso del mondo creato dalla penna dello scrittore Ian Fleming nel 1953.

Edward nel corso degli anni ha scritto diversi testi dedicati a questo personaggio, a volte spregiudicato, che sconfigge i nemici infiammando i cuori delle donne.

Coffrini dell’orto grazie a questa sua passione nata quando aveva cinque anni, merito di un regalo fattogli dalla madre, è oggi colui che meglio può spiegare alcuni comportamenti tenuti dal magnetico James Bond sia con le “sue” Bond Girl che con il nemico e che a noi, semplici “fruitori di pellicola”, destano curiosità.

Questo Edward lo fa con un tale trasporto da coinvolgere chi lo ascolta in un mondo ben più complesso di quello mostrato nel grande schermo dalla pellicola, fatto di politica attuale ma anche di risvolti psicologici in alcuni casi importanti. A lui dobbiamo una descrizione minuziosa degna di un conoscitore attento e scrupoloso di un soggetto cinematografico immortale.

 

Che cosa del personaggio Bond ammiri di più?

Secondo i tabloid inglesi Bond è colui che tutti gli uomini vorrebbero essere è che tutte le donne vorrebbero avere nel letto.

A pensarci bene non è un’affermazione del tutto scorretta.  Possiamo iniziare col dire che come auto aziendale ha in dotazione una Aston Martin, come auto di proprietà usa una Bentley. I suoi orologi spettacolari, Omega solo per citarne uno. Veste in maniera impeccabile, frequenta gli ambienti più lussuosi. È sempre ospite di strutture alberghiere 5 stelle lusso e, a chiusura del cerchio, si accompagna a donne una più bella dell’altra in più, o forse soprattutto, possiede la “Licenza di uccidere”.

Chi di noi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di avere la licenza di uccidere cioè essere protetti dallo Stato per poter eliminare qualche avversario.

Qual è il cambiamento maggiore, se c’è stato, del personaggio Bond dal suo primo film ad oggi?

Il segreto di Bond è quello di stare al passo coi tempi.

Lui da sempre riesce a seguire il periodo storico e, in vari casi, ad anticiparlo. Nelle pellicole si veda la crisi delle due Coree piuttosto che nel 1952 la crisi missilistica di Cuba, si vede il muro di Berlino e nell’ultima pellicola, addirittura, si capisce che il nemico è proprio quello attuale cioè i Magnati della Finanza che fanno “il bello è cattivo tempo” con le nazioni, per cui non c’è più un nemico una bandiera da combattere ma i nemici sono dentro e regolano l’economia delle varie nazioni.

 

Chi è, secondo te, il regista che maggiormente ha esaltato la sua umanità?

Sicuramente Terence Young
È riuscito a forgiare in modo elegante e raffinato uno Sean Connery che all’epoca era, a detta di Fleming, più adatto a fare il giocatore di calcio che non il suo James Bond.

Poi con alcuni accorgimenti quali portarlo dal sarto e farlo dormire in tailleur in modo che si adattasse meglio al vestito oppure portarlo dal camiciaio in modo da avere una camicia “cucita addosso”, è diventato l’icona di eleganza e lusso che oggi conosciamo. Gli fece indossare un Rolex Submariner 6538, ancora oggi considerato l’oggetto di culto di tutti i collezionisti di Rolex quanto di James Bond.

Ancora, faceva aprire bottiglie di Dom Perignon e portare ostriche, insomma faceva di tutto perché “l’atmosfera Bond” potesse essere sentita addosso e vissuta.

 

 

Nelle diverse pellicole, Bond, è sempre descritto come un “conquistatore”. A mio parere, invece, cerca di colmare una grande solitudine. Secondo te qual è la giusta chiave di lettura?

Concordo. Bond soffre una solitudine che deriva dalla genesi del personaggio.

Ian Fleming ebbe un rapporto decisamente complicato con la madre dopo la morte in guerra del padre.

Ricordiamo che Flaming vive la seconda guerra mondiale dove, purtroppo, la sua fidanzata storica perde la vita sotto i bombardamenti di Londra.
Nelle pellicole tutta questa sofferenza si vede, ad esempio Vesper lynd, prima fidanzata/amante, era una spia nemica che dopo averlo tradito si suicida.  Tracey ,sua moglie,  muore rendendolo vedovo direttamente in viaggio di nozze.
Fleming descriva il suo Bond come un “amatore annoiato” che aveva rapporti occasionali perlopiù con donne sposate. Nella versione cinematografica lo vediamo sedurre donne bellissime per salvare il mondo e l’apice di questo piacere lo si raggiunge quando riesce a sedurre “Pussy galore”, ovviamente non viene tradotto nella versione italiana per motivi di censura.
Occorre ricordare che “Pussy galore” era amante delle donne ed era pilota dell’aereo privato di Goldfinger

Tu sei il più grande conoscitore delle pellicole dell’agente 007.  A tuo parere, qual è il messaggio che si cerca di comunicare attraverso il suo personaggio?

I messaggi che Bond cerca di far passare sono talmente tanti che sono stati oggetto di infiniti saggi. A mio parere James Bond è il paladino della Giustizia, davvero con la “G” maiuscola, colui che cerca di sconfiggere il male a tutti i costi
Si torna ai romanzi di cappa e spada al sogno di avere un supereroe che protegga il mondo dai birbaccioni di turno. Uno dei tanti slogan di 007 è: il mondo è in pericolo chiamate James Bond.

Photo VNY

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