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Berlino tra storia, cultura e speranza

Tra le capitali europee che più affascinano troviamo Berlino. Questa città, ricca di movimenti culturali ed innovazioni si trova nel nord-est della Germania ed è la capitale del paese. Berlino è attraversata dal fiume Spree e si trova a circa 70 km a ovest della Polonia e a circa 180 km a sud del Mar Baltico.
Berlino, però, è anche parte delle “Lander” ossia le 16 divisioni amministrative della Germania vale a dire regioni con un certo grado di autonomia simili a stati federati, per tale motivo ha una propria amministrazione, un governo e una costituzione, proprio come un Land separato. Questo la rende unica, in quanto è sia la capitale della Germania che una delle sue entità federali quindi, Berlino, come Land, è governata da un Senato (che è l’organo di governo della città), con un Sindaco che funge da capo del governo e un Parlamento che approva le leggi locali.
Come ogni grande città ricca di storia anche Berlino affida il suo racconto ai tanti punti d’interesse culturale sopravvissuti alla seconda guerra mondiale o costruiti durante il periodo della guerra fredda e per dare un’idea partiamo dal monumeto forse più noto:
Brandenburger Tor è stata completata nel 1791. È uno dei simboli più iconici di Berlino e della Germania, progettata dall’architetto Carl Gotthard Langhans in stile neoclassico, la porta si trova all’ingresso del Parco Tiergarten e fu originariamente costruita come una delle porte della città e durante la Guerra Fredda segnò la divisione tra Berlino Est e Berlino Ovest

Il Reichstag ossia la sede del Parlamento tedesco. Completato nel 1894 l’edificio, progettato dall’architetto Paul Wallot, è situato nel centro di Berlino e durante il corso della storia ha subito numerosi cambiamenti e restauri in particolare dopo l’incendio del 1933 e la ristrutturazione nel periodo post-riunificazione tedesca che ha incluso l’aggiunta della famosa cupola di vetro progettata da Norman Foster.
Un muro tra Berlino Est e Berlino Ovest
Il Muro di Berlino venne costruito il 13 agosto 1961 dalla Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est) per fermare l’emigrazione di massa verso la Germania Ovest, che stava avvenendo attraverso Berlino. La costruzione del muro segnò l’inizio della divisione fisica e ideologica tra Est e Ovest diventando il simbolo della Guerra Fredda e della separazione tra il blocco comunista e quello capitalista ma il 9 novembre 1989 venne abbattuto segnando l’inizio della fine della divisione della Germania e della Guerra Fredda. La sua caduta portò alla riunificazione della Germania completata, ufficialmente, il 3 ottobre 1990. Oggi l’East Side Gallery è una sezione del Muro di Berlino che è stata trasformata in una galleria d’arte all’aperto. Si trova lungo il fiume Sprea ed è lunga circa 1,3 chilometri. Dopo la caduta del Muro questa porzione venne preservata come una sorta di monumento per celebrare la fine della divisione della città e la riunificazione della Germania.

Nel 1990, circa 118 artisti provenienti da tutto il mondo dipinsero un murales, su questa sezione del muro, creando opere a tema libertà, speranza, pace e unione. Tra i murales più famosi c’è quello che raffigura il bacio tra il leader sovietico Leonid Brezhnev e il capo di stato tedesco Erich Honecker, un’immagine simbolica della “fratellanza socialista”.
Oggi, l’East Side Gallery è una delle attrazioni turistiche più visitate di Berlino e rappresenta un importante simbolo della storia tedesca e mondiale.
Berlino per il suo passato tragico, ricco e complesso, che ha impattato significativamente su eventi storici mondiali per essere compresa ha bisogno di riassumere i punti salienti della sua storia.
Nel 1933 quando Adolf Hitler divenne cancelliere della Germania, Berlino divenne il centro del potere nazista e cuore della propaganda e delle atrocità della Seconda Guerra Mondiale, con il regime che instaurò un controllo autoritario e persecutorio, culminato nell’Olocausto.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu pesantemente bombardata e nel maggio del 1945 fu conquistata dalle forze alleate che segnarono la fine del regime nazista, ma dove si trova il Führerbunker?
Il Führerbunker era un rifugio sotterraneo, vicino alla Potsdamer Platz, nel centro di Berlino, situato sotto il giardino della Cancelleria del Reich. Fu la residenza e il centro operativo di Adolf Hitler durante gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale. Il bunker era una struttura altamente protetta, costruita per resistere ai bombardamenti aerei e ai combattimenti di superficie.
Nel aprile 1945, mentre Berlino veniva bombardata dalle forze alleate e l’Armata Rossa avanzava, Hitler si rifugiò nel Führerbunker e lì, il 30 aprile 1945, si suicidò insieme alla sua compagna Eva Braun, mentre la città era ormai in rovina e la fine della guerra era imminente.
Dopo la fine della guerra, il bunker fu distrutto dalle forze sovietiche e oggi non esiste più una struttura visibile sul sito. Tuttavia, l’area è stata oggetto di scavi e ricerche e oggi ci sono alcune placche informative che indicano il luogo dove si trovava il Führerbunker.
Memoriale dell’Olocausto (Monumento ai ebrei assassinati d’Europa)

Il Memoriale dell’Olocausto (ufficialmente chiamato Monumento ai ebrei assassinati d’Europa) è stato inaugurato il 10 maggio 2005. Progettato dall’architetto Peter Eisenman si trova vicino alla Porta di Brandeburgo.
Il memoriale è composto da 2.711 stele di cemento di diverse altezze, disposte su un terreno ondulato. La progettazione simbolizza la confusione e la perdita, rappresentando il caos e la sofferenza vissuti dagli ebrei durante l’Olocausto. Il monumento è stato costruito per commemorare le vittime dell’Olocausto e mantenere viva la memoria storica di quanto accaduto.
Berlino oggi è una capitale moderna, vivace e cosmopolita che ogni anno attrae milioni di visitatori. La sua storia, dalla seconda guerra mondiale passando per la divisione fino alla riunificazione, ha lasciato un’impronta profonda ma forse per questo motivo Berlino si è trasformata in un centro di arte, cultura e innovazioni simbolo di cambiamento, speranza e libertà.

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